L’uso del cellulare alla guida con la nuova legge sull’omicidio stradale

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L’uso del cellulare alla guida con la nuova legge sull’omicidio stradale, a dispetto del nome, può sempre rappresentare un’aggravante e non si applica solo nel caso di un decesso.


Distrarsi alla guida utilizzando telefoni cellulari, tablet, navigatori e ogni altro genere di tecnologia è in primo luogo pericoloso per la sicurezza nostra e degli altri, ma in caso di incidenti gravi può diventare pericoloso anche per la nostra fedina penale. Una nuova misura pilota, che in questo momento è attiva in Friuli-Venezia Giulia ma in futuro potrebbe essere estesa anche al resto d’Italia, prevede infatti che le forze dell’ordine che intervengono sulla scena di un incidente stradale avranno licenza di passare al setaccio e sequestrare tutte le apparecchiature elettroniche presenti all’interno della vettura.

L’indicazione è arrivata dalla Procura di Pordenone, che su input della Procura generale di Trieste ha emanato una direttiva per rispondere all’appello della polizia stradale friulana che chiedeva lumi circa le modalità d’azione in caso di tragedie. Risposta: l’autista coinvolto in un sinistro grave (quelli con morti o feriti) dovrà quindi collaborare con la polizia consegnando il telefonino e ogni altro «device» reperibile nell’abitacolo per consentire di verificare immediatamente eventuali interferenze con la condotta di guida.

Caccia quindi a chat o messaggi o finestre di navigazione aperte al momento dell’incidente, e per chi si rifiuta o cercherà di nascondere gli apparecchi scatterà la perquisizione personale con eventuale sequestro. È ovviamente prevista la facoltà di farsi assistere da un avvocato e qualora non emergano elementi di prova tutta l’«attrezzatura» verrà restituita al legittimo proprietario.
La nuova legge sull’omicidio stradale che, a dispetto del nome, non si applica solo in caso di morte e uccisione del pedone o di altro soggetto eventualmente investito.

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Chi, per leggere il proprio telefono e, magari, inviare un messaggio su Whatsapp, non si accorge di un passante e lo fa cadere a terra, procurandogli lesioni gravi, va in carcere anche senza averlo ucciso.
In particolare, la legge sull’omicidio stradale comporta che:

– qualora si provochi una lesione grave, con violazione delle norme del codice della strada (come la semplice distrazione per l’uso del cellulare alla guida), scatta la reclusione da 3 mesi a un 1 anno;
qualora si provochi una lesione gravissima, la reclusione sale da 1 a 3 anni.
Se poi, una volta fermato dalla polizia, l’automobilista risulta essere ubriaco (tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l) o sotto l’effetto di droghe, la sanzione cresce ancora di più:
per le lesioni gravi si va da 1 anno e sei mesi a 3 anni;
per le lesioni gravissime si va da 2 a 4 anni.

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La violazione delle norme del codice della strada, come la guida con l’uso del cellulare – comportamento che, come noto, è vietato – fa scattare il carcere solo perché si sono prodotte lesioni gravi.
Non ci vuole molto a determinare seri danni se la vittima dell’investimento è un bambino piccolo o un anziano.
Non rovinare una vita per una notifica.

Monica Mandico

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