Garante Privacy: ecco il testo coordinato del codice adeguato al GDPR.

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Il Garante Privacy offre una guida alla lettura del Codice Privacy vigente all’indomani dell’entrata in vigore del decreto n. 101/2018: disponibile il testo coordinato del codice adeguato al GDPR.

Lo stesso giorno dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 101/2018  è apparso sul sito del Garante Privacy un testo “coordinato” del Codice in materia di protezione dei dati personali ( Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196).

 

Con questa iniziativa l’Autorità di controllo italiana ha inteso fornire agli operatori della materia una preziosa guida per comprendere le modifiche apportate al Codice Privacy dal decreto di adeguamento al GDPR. Il testo, consultabile al seguente link, evidenzia in rosso le disposizioni nuove e le modifiche di quelle già esistenti introdotte dal decreto 101/18, mentre riporta solo i numeri e le rubriche degli articoli abrogati.

 

Il Garante dimostra, quindi, di aver abbracciato il ruolo centrale assegnatogli dalla nuova normativa in materia di tutela dei dati personali, che come abbiamo anticipato nel precedente articolo ( Decreto di adeguamento al GDPR in Gazzetta Ufficiale) comprende il conferimento di poteri molto ampi all’Autorità, dall’adozione di regole deontologiche e misure minime di garanzia per specifiche categorie di dati, all’emanazione di provvedimenti generali e linee guida.

 

In particolare, con questo progetto, il Garante intende assicurare la conoscibilità delle norme vigenti in materia di tutela dei dati personali, obiettivo tutt’altro che agevole alla luce del complesso quadro normativo esistente dopo l’entrata in vigore del GDPR, e che richiede di operare un costante confronto tra normative nazionali ed europee.

 

Sebbene, infatti, la pubblicazione di questo testo coordinato sia lodevole e costituisca un prezioso strumento per una lettura “consapevole” del Codice Privacy attualmente vigente, bisogna stare attenti a non commettere l’errore di pensare che lo stesso rappresenti una fonte esaustiva della normativa del settore giuridico considerato.

 

Non ribadiremo mai abbastanza, infatti, che il Codice Privacy, seppure “adeguato al GDPR” è solo una delle molteplici fonti normative in materia di data protection, cui vanno aggiunte leggi e regolamenti nazionali relativi a specifiche categorie di dati o a determinati settori ed atti giuridici adottati dall’Unione Europea, primo tra tutti lo stesso GDPR e il nuovo attesissimo regolamento E-Privacy.

 

Vogliamo, infine, evidenziare ai futuri lettori della guida offerta dal Garante, che la stessa non ha alcun valore ufficiale e, soprattutto, che non riproduce le novità introdotte dal decreto 101/2018 che non comportano modifiche o aggiunte al Codice Privacy. Ciò significa, a titolo di esempio, che non sarà disponibile il Capo VI de decreto che contiene le disposizioni transitorie e finali così come, in generale, tutte quelle norme che seppur abrogate manterranno per un certo periodo di tempo la propria vigenza.

 

Tale mancanza non è un errore, bensì indice di coerenza con lo scopo del progetto ed è facilmente sopperibile con la consultazione del testo integrale del decreto legislativo 101/18 e delle numerose altre fonti offerte anche dallo stesso sito del Garante.

Lucrezia D’Avenia

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