Conferenza Mondiale dei Garanti per la Privacy e la Protezione dei Dati Personali 2018

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Si è da poco conclusa, in data 26 ottobre, la quarantesima Conferenza Mondiale dei Garanti per la Privacy e la Protezione dei Dati Personali.

Immagine tratta dal fumetto dell’EPSD, “The Cartoon Introduction to Digital Ethics”, scaricabile al seguente link sul sito ufficiale della Conferenza: CLICCA QUI

Per la prima volta, nell’anno 2018, l’anfitrione della riunione, ospitante delegazioni da 81 paesi, è stata un’istituzione indipendente dell’Unione Europea, l’European Data Protection Supervisor (EDPS), affiancata dalla Commissione Bulgara per la Protezione dei Dati Personali (CPDP).

Quest’anno la Conferenza, che si è svolta a Bruxelles, si è incentrata su due temi principali: Etica ed Intelligenza Artificiale ed è stata strutturata in due diversi blocchi di lavoro, il primo previsto per il 22 ed il 23 ottobre, con carattere riservato ai soli professionisti accreditati, esperti del settore “data protection” ed il secondo, tenutosi in data 24 ed il 25 ottobre, aperto  a tutti gli interessati, provenienti sia dal settore pubblico che da quello privato.

La prima sessione si è conclusa con l’adozione di uno storico documento che vede tra i suoi principali autori anche il Garante per la Protezione dei Dati Personali italiano, contenente importanti linee guida sull’intelligenza artificiale (che avremo modo di approfondire in altra sede).

La sessione pubblica, invece, è stata ideata per l’ambizioso scopo di generare un dibattito multidisciplinare ed interattivo sugli stessi due temi di grande attualità già affrontati nella sessione riservata ed a tal fine, piuttosto che optare per diverse location video collegate  o sessioni parallele, si è tenuta nella grande stanza dell’emiciclo del Parlamento Europeo.

Il discorso di apertura, che da il titolo al presente articolo, (in originale Choose Humanity: Putting Dignity back into Digital”) del dibattito, tenuto da Giovanni Buttarelli, si è subito focalizzato sulla necessità di elaborare un concetto globale di “etica digitale”.

Il Garante Europeo della Privacy, infatti, ha sostenuto con passione e decisione l’esigenza di “sviluppare un codice morale chiaro e sostenibile” per la società digitale, spiegando come in questo preciso momento storico, in cui la metà della popolazione mondiale è connessa in rete, ci troviamo di fronte ad un bivio, ad un “punto di non ritorno” (cd. tipping point).

La tecnologia, infatti, è ad oggi ancora prevalentemente progettata e sviluppata dagli esseri umani, per scopi  dagli stessi definiti, ma per quanto tempo sarà ancora così?

Secondo il Garante Europeo, infatti, stante la tendenza a delegare sempre maggior controllo alle macchine, è necessario intervenire subito a porre dei limiti etici, prima che le ultimissime tecnologie, come i droni killer, gli algoritmi progettati per intervenire nelle sentenze penali o il blockchain diventino definitivamente incontrollabili.

Allo stesso modo è ormai chiaro come i dati personali siano diventati il carburante che alimenta tutte le principali attività commerciali, al punto che le aziende sono disposte ad offrire sempre più servizi “gratuiti” con l’unico obiettivo di ottenere in cambio dagli utenti queste preziose informazioni.

Ciò significa che accanto agli innumerevoli vantaggi in termini innovazioni tecnologiche, competitività e connettività, ci sono altrettanti rischi sia per gli individui (discriminazioni, perdita di privacy, tracciamento…) che per la società (controllo dello Stato, faziosità, influenza delle scelte mediante gli algoritmi predittivi etc.).

Ebbene di fronte a tali pericoli, prosegue Buttarelli, il grande lavoro fatto dall’Europa per arrivare all’elaborazione del GDPR è ragguardevole, ma non è sufficiente. Il Regolamento Europeo, infatti, per ammissione di uno dei suoi padri, non contiene principi etici generali.

Del resto, qualunque legge, anche la più ampia e previdente ha i propri limiti, come sottolineato nel grazioso fumetto realizzato per l’occasione dall’EPSD, secondo le cui vignette è importante creare buone leggi e rispettarle, ma abbiamo bisogno anche di un’etica digitale, perchè “i principi etici sulla strada sono fondamentali per salvaguardare la vita umana … e i principi etici sulla autostrada dell’informazione sono fondamentali per tutelare la dignità umana” (cfr. vignetta tratta da “The Cartoon Introduction to Digital Ethics”, riprodotta in copertina).

Il fumetto dell’EPSD, “The Cartoon Introduction to Digital Ethics”, è scaricabile al seguente link sul sito ufficiale della Conferenza: CLICCA QUI

I Garanti di tutto il mondo, quindi, sono stati chiamati ufficialmente ad assumere un ruolo di guida  nella costruzione di un codice di principi etici condivisi che si affianchi all’assetto normativo esistente, ed anzi lo preceda definendo ciò che è giusto e sbagliato, e perseguendo l’interesse della collettività intera, partendo dalla consapevolezza che“non tutto quello che è confacente alla legge e tecnicamente realizzabile è anche moralmente sostenibile”.

 

Avv. Lucrezia D’Avenia

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